Salvatore Iacopino | L
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Làmia copertura a volta all’ingresso delle abitazioni
Lampiùni ceffone, schiaffo (ti moddhu ‘nu lampiuni…..).
Landa recipiente di latta.
Landru oleandro
Làuru alloro
Lèfrenda biscia d’acqua dolce.
Lefritùni              biscia di grandi dimensioni
Lèggiu piano, adagio.
Levàtu  frammento di pasta lievitata, delle dimensioni di un piatto, da usare come lievito madre per fare il pane casereccio. Dopo ogni utilizzo, dall’impasto viene prelevato un altro frammento da usare per l’impasto successivo.
Lligamàtu
si dice del pane quando non è ben friabile e biscottato, ma piuttosto gommoso e di forte consistenza.
Limba scodella di argilla in cui si lavavano i piatti (usato anche come piatto grande e fondo).
 
Límicu                  terreno impermeabile all’acqua, quindi sempre melmoso e scivoloso.
Lìmitu  confine che divide gli appezzamenti di terreno.
 
Lippu specie di muschio che ricopre, come un sottile velo verdastro, le superfici bagnate (i sassi nei torrenti o gli scogli nel mare). Il termine “lippu” sembra derivare dal greco lepìs, che voleva dire involucro, scorza o squama. Nel corso del tempo il significato si è evoluto e ha preso a indicare appunto quella sottospecie insolita di “corteccia”, che anziché rivestire gli alberi ricopre le aree in prossimità dell’acqua.  A Palizzi il termine “lippu” era usato anche per indicare quel sottile velo che si crea sulla superficie del latte riscaldato.
Lisàra pianta, a forma di cespuglio, della lisi.
Lisi erba graminacea perenne selvatica dalle foglie lunghe e sottili a nastrino molto taglienti. Grazie alla sua fibra molto resistente era impiegata per legare fascine o i tralci delle viti e per fare corde e scope rudimentali. Era anche utilizzata come foraggio per le mucche.
Litrarìa pigrizia
Litràru scansafatiche, pigro, bighellone.
Livàra ulivo
Llallâru schiaffo, manrovescio (Ti votu ‘nu llallâru…)
Llambicàri desiderare ardentemente un alimento (Mi llambicài mi ti viju mangiari!, “mi è venuta l’acquolina in bocca a vederti mangiare!”
Llartiriàri arrabbiarsi, innervosirsi, disperarsi, rodersi dentro, dispiacersi, agitarsi.
Llatriàri allagare, bagnare abbondantemente.
Lliffàri lisciare, truccare, ravvivare i capelli; (Abbàca mi ti lliffi e fai cannola, lu santu ch’è di marmuru non suda!)
Lojàra agave; cresce spontanea come cespuglio con foglie grandi e bordate di spini aguzzi.
Lordìa sporcizia
Lumèra lucerna ossia lampada a combustibile liquido, per lo più minerale o vegetale (Quandu stuti a lumèra simu tutti i’ na manèra!)
Luppìnu lùppolo
Lùstru  luce intensa, luminosità, chiarore.