Pacchjanàta | cosa di cattivo gusto, buffonata. |
Paccijàri | impazzire, andare fuori di senno, non comprendere; agire in modo inusuale. |
Paddhècu | rozzo (dal greco pidekos, babbuino) |
Pagghjàru | pagliaio |
Palizzi |
Sono state avanzate diverse ipotesi sull’origine del nome Palizzi. Non sapendo se qualcuna di esse sia stata confermata da fonti storiche, ne elenco le principali. Il nome Palizzi potrebbe derivare etimologicamente dal greco Politsion, diminutivo di Polis (città), che già in epoca normanna veniva latinizzato in Politium; oppure da polìscin (luogo ombroso). Alcuni invece lo fanno originare dalla voce Palatium (palazzo), riferito al castello, mentre secondo altri deriverebbe dal nome della potente famiglia Palizzi di Messina, la quale poté avere il dominio feudale in questo luogo. Esiste infine un’altra versione, secondo la quale il nome del paese deriverebbe da quello dell’antico monastero di Sant’Ippolito, comunemente detto Politium, che un tempo sorgeva a Palizzi. Lo sviluppo del nome avrebbe quindi seguito le varie realtà politico-linguistiche, presentandosi, nell’arco di sette secoli, con cinque denominazioni diverse: partendo dall’VIII sec. con “Ippolitos”, probabilmente nome del convento all’atto della sua fondazione, si sarebbe andato avanti nei secoli attraverso Ippolitium (IX-X), Politium (X-XI), Paliti (XII-XV) fino a “Palizzi”, nome usato dal XV sec. in avanti. |
Pallunàru | millantatore, contafrottole, colui che le spara grosse. |
Pàmpula | bolla, vescichetta che si crea sulla pelle dopo una scottatura |
Panàru | paniere, cesto di vimini, per la raccolta e il trasporto di frutti e simili. |
Panìculu | pannocchia di mais |
Pannìzzu | pannolino in tela lavabile, usato prima dell’arrivo di quelli usa e getta. |
Papèllu | documento, lettera, rapporto. Il termine era usato solo in senso figurato, come “discorso lungo, noioso e spesso inutile (U professuri, mi fici ‘nu papellu, chi non finìa cchjiù!) |
Paràggiu | coetaneo; più raramente anche nel significato di ‘uguale’. |
Pardèi | appellativo dato agli abitanti di Pietrapennata, cui si aggiunse in seguito quello di “zangrèi” (v. Zangrèu). Il termine “pardèi”, secondo alcuni, significherebbe “profughi”. |
Parinchìri | riempire (lo stesso che “jinchìri”) |
Parra | (‘a parra): il linguaggio, la parlata, il dialetto. |
Pascìri | mangiare, nutrire, pascolare. |
Pascùni | la scampagnata “fuori porta” del lunedì di Pasquetta. |
Perciàri | forare (dal francese percer), perciàtu: forato, bucato |
Persicàra | pesco |
Petrùddhi | uova di uccelletti, quali passeri, pettirossi, ecc.. |
Petrusìnu | prezzemolo (dal greco petrosèlinon) |
Pettinìssa | ferma capelli: particolare tipo di pettine a quattro o cinque denti, adoperato dalle donne per fissare i capelli dietro la testa. |
Pezzàra | stuoia |
Pica | uccello passeriforme, ghiandaia. |
Pìcciu | il termine era usato con i due distinti significati di “piagnisteo”” e “seccatura”. La persona che faceva u picciu era una persona che faceva un lamento incessante e noioso, un continuo piagnisteo, appunto (E finiscila cu ‘ssu picciu!); la persona che (detto prevalentemente in forma plurale) aveva tanti picci, era una persona che aveva molte seccature e preoccupazioni (Si sapivi chi picci ndàju ntà testa…). |
Pìcciulu | piccolo, non ancora (o poco) cresciuto. |
Pichèlla | tipo di zappa |
Pigghjari |
prendere |
Pignàta | pentola per cucinare sul fuoco vivo |
Pìgula | rapace notturno; si dice anche di persona che parla in continuazione. Non mi pare invece che a Palizzi Pigula fosse usato anche negli altri significati che pure il termine ha in altre zone delle Calabria: persona che sentenzia disgrazie oppure persona che si lamenta in modo eccessivo per ogni minima cosa. |
Pila | soldi, denaro (caccia a pila!: fuori i soldi!) |
Pinnulàri | ciglia |
Pipi | plr. peperoni. |
Pipi i grasta | (o pipèddhu) peperoncino piccante. |
Pipìta | persona che parla in continuazione, oggi si direbbe logorroica. |
Pipitùni | uccello notturno simile all’upupa; in senso figurato, il termine era usato per indicare una persona sciocca, stupida, di limitate capacità intellettive |
Piràra | pero |
Piritàri | scorreggiare. |
Pìritu | peto, scorreggia. |
Pirùni | bastoncino di legno |
Pirunèddhu | bastoncino di legno usato per tappare il buco fatto nelle botti per spillare e assaggiare il vino (anche spinnozza). |
Pisciàzza | orina |
Piasciolettaru |
Tarassaco, fiore perenne che sboccia in primavera sui prati incolti. Il nome (piscialettu), in relazione al suo utilizzo erboristico / medicinale, potrebbe derivare dalle sue caratteristiche diuretiche. |
Piscistòccu | stoccafisso |
Pitacùni | piccolo; invariante nella forma plurale: i pitacùni |
Pitta | pizza bianca |
Pittàra | pianta del fico d’india, dalle cui pale nascono i ficaràzzi. |
Pittèddha | appiattito, appiattellato (catti e si fici pitteddha!). |
Porcarùsu | sporco, sudicio; in senso figurato, persona dai modi volgari. |
Porcèddhu | maiale |
Portugàllu | arancia |
Posèri | avant’ ieri |
Ppojàri | in senso proprio, appoggiare, posare; in senso figurato, fare un breve riposo o mettersi a dormire (Vaju e mi ppòjiu ‘nu pocu! Vado a mettermi giù un po’!) | U nonnu è ancora ppojàtu o si jàrzàu?, Il nonno è ancora a letto o si è già alzato? ) |
Praca | a) roccia piatta e liscia di grandi dimensioni, solitamente su terreno scosceso; b) lastra sottile di pietra, che, tenuta sollevata con un legnetto su una fossetta del terreno, serviva a catturare gli uccelli. |
Prejàrsi | felicitarsi, gioire. |
Prèju | gioia (Ampèna ti vitti rrivàri, to’ mamma si prejàu!, appena ti ha visto arrivare, tua madre ha esultato di gioia). |
Prena | gravida, in cinta. |
Prèscia | fretta (A gatta prescialòra faci i gattareddhi orbi!) |
Pretàli | dolcetti di pasta frolla, principalmente a forma di mezzaluna, ripiene di frutta secca, vino cotto e fichi. Erano i dolci tipici natalizi di Palizzi e dintorni. |
Projinàru | però selvatico, i cui piccoli frutti danno un ottimo distillato d grappa. |
Promentìnu | frutto che arriva prima, che matura in anticipo, precoce, primizia. |
Pronòspera | Malattia delle piante, in particolare della vite, che colpisce le foglie, attaccando in seguito anche i grappoli e impedendo agli acini di giungere a maturazione. |
Prosu | culo, fortuna. |
Prunàra | albero delle prugne |
Prunìa | toponimo il cui nome originario pare sia stato Rocca delle Pinnate; avrebbe rappresentato il luogo di primo insediamento degli abitanti di Pietrapennata. |
Pruppa | polpa |
Puddhèddha | gallinella |
Puddhìa | termine generico per indicare gli uccelli (sing. puddhìu) |
Puddhicinèddhu | pulcino |
Pugnètta | atto della masturbazione maschile, sega. |
Pùlici | (U’ pùlici) la pulce. |
Puma | mela |
Pumàra | albero delle mele. |
Punturàta | forte dolore improvviso in una parte del corpo, di brevissima durata, ma violento e pungente. |
Pupu | pupo; il termine è usato soprattutto al femminile, pupa, col significato di ‘bambola’. |
Putìhga | bottega, solitamente quella di generi alimentari. |